In un mondo che, grazie alla guerra globale permanente e allo Stato dâeccezione fatto norma, si assomiglia sempre di più per gli scenari di conflitto innescati e fomentati ad arte e dallâalto, vogliamo rilanciare un dibattito sulle pratiche comuni di resistenza e autogoverno, ignorando le frontiere che ci hanno imposto.
Vogliamo chiederci se la Val di Susa è poi così distante dalla Selva Lacandona del Chiapas; se il moltiplicarsi dei comitati dei NO risponde a unâesigenza così diversa dallâautorganizzazione indigena contro i mega-progetti imposti dal FMI; se unâassemblea di valligiani o quella di uno spazio occupato hanno una dinamica diversa da quella di un villaggio maya; se le lavoratrici sessuali sui marciapiedi delle metropoli, i migranti sui tetti dei treni o sui barconi e i contadini curvi su campi deserti sono unâaltra faccia di una precarizzazione globale.
Vogliamo interrogarci sulle pratiche di liberazione e resistenza in quei territori minacciati qui da un TAV o da una discarica, liâ da una diga o unâautostrada, ma ovunque uniti da un nemico devastante, il capitalismo, e da unâenergia comune, la ribellione della gente.
Gli zapatisti ci ricordano che la quarta guerra mondiale è esplosa: il neoliberismo contro lâumanità , quella che custodiamo difendendo i territori, ossia la vita. Emergiamo da tante battaglie che vogliamo mettere a confronto, certi che alcuni sentieri sono gli stessi o sono percorribili a braccietto anche a migliaia di chilometri di distanza.
Il collettivo Nodo Solidale, il LOA Acrobax, con la partecipazione di alcun* compagn* del NOTAV e di Terzigno (o di Acqua Bene Comune) invitano a un dibattito su:
Autonomia, Indipendenza, Territorio: pratiche di lotta e di autogoverno a confronto.